In questi giorni si è parlato frequentemente del fenomeno della neve rossa visibile su nevai e ghiacciai.
Durante la stagione estiva, quando sui ghiacciai o sugli accumuli nevosi si forma l’acqua di fusione, le alghe trovano le condizioni adatte per moltiplicarsi. Il tipico colore della neve rossa è dovuto a pigmenti fotosintetici, diminuisce la luce riflessa dai ghiacciai e aumenta la radiazione solare assorbita, accelerando ulteriormente la fusione di neve e ghiaccio. Il fenomeno osservato da qualche anno, finora era stato studiato in Groenlandia, ed è stato misurato per la prima volta in Europa dai ricercatori dell’Università di Milano-Bicocca.
La fusione dei ghiacciai e delle calotte glaciali è oggi considerato un simbolo del cambiamento climatico. Molti meccanismi complessi sono coinvolti nella fusione del ghiaccio e, tra questi processi, l’oscuramento superficiale dovuto al materiale organico sul ghiaccio nudo ha recentemente ricevuto attenzione dalla comunità scientifica. La presenza di microbi sui ghiacciai ha dimostrato di ridurre l’albedo del ghiaccio e favorirne lo scioglimento. E’ ciò che sta accadendo sul Presena e sul Gavia, sullo Stelvio, sui nevai del Brenta ed altrove dove la neve ha cominciato a tingersi di rosso porpora a causa di un’alga unicellulare, Ancylonema nordenskioeldii.
Ph. El PierPa Val Cerviera
Ph. Cristian Ferrari Passo dello Stelvio
Testo Paolo Cavallerio
Lo studio dell’università Milano-Bicocca è di:
Di Mauro, B., Garzonio, R., Baccolo, G. et al. Glacier algae foster ice-albedo feedback in the European Alps. Sci Rep 10, 4739 (2020). https://doi.org/10.1038/s41598-020-61762-0
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