Il Verbano Cusio e Ossola rischiano molti impianti sportivi invernali.

L’accorciamento della stagione sciistica sarà il primo effetto dei cambiamenti climatici, ma questo non è il futuro questo è già il presente, a catena l’impatto passerà sull’economia delle Alpi, ma anche questo è giù presente. Secondo lo studio su The Cryosphere le Alpi rischiano di perdere fino al 70% della normale copertura nevosa alla fine del secolo, questa soglia scenderebbe al 30% nel caso l’aumento globale delle temperature dovessero non superare i 2°C rispetto al periodo pre industriale, come previsto dall’accordo di Parigi nel 2016.

A fine secolo gli sport invernali saranno possibili solo sopra i 2500 metri, il trend negativo è già in atto con gli ultimi due inverni senza neve fino a fine gennaio. Le stazioni sciistiche sotto i 1200 metri saranno le prime a capitolare, 1/4 su tutte le Alpi, ma anche a 3000 metri l’ammanco della neve sarà del 40%, andando a toccare località come Chamonix e tante altre.

Urge quindi una presa di posizione decisa da parte delle amministrazioni, non ci si può far trovare impreparati, bisogna pensare al futuro con nuove idee e nuovi investimenti per il rilancio di località montane, naturalmente ecosostenibili.