Gli oceani interagiscono con il meteo giorno dopo giorno, in questo caso avranno un forte impatto stagionale.
La Niña
I prossimi mese saranno caratterizzati da una fase di ENSO fredda, ENSO è l’abbreviazione di “El Niño Southern Oscillation”. Si tratta di una regione dell’oceano Pacifico tropicale che si alterna in fase calde “El Niño” e fredde “La Niña”. I venti che circondano la terra all’Equatore, gli Alisei, iniziano o interrompono queste fase in quanto mescolano le acque superficiali e ne alterano le correnti.
ENSO ha un grande impatto sulle precipitazioni tropicali, sulle pressioni e sull’interazione oceano-atmosfera, attraverso questo sistema di interazione ENSO influenza il clima di tutto il globo. L’immagine sotto mostra le regioni ENSO, le principali sono la 3 e la 4 e coprono gran parte dell’oceano Pacifico tropicale, una combinazione della 3 e 4 sono alla base di molto calcoli e diagnosi, ragion per cui viene chiamata la regione principale “ENSO 3.4”.

Ogni fase ENSO ha un impatto diverso sul clima globale in quanto ha una influenza diversa sulla circolazione tropicale. Una fase calda o fredda ENSO solitamente si sviluppa a fine estate autunno e si protrae per tutto l’inverno. A volte in specifici casi dura anche due anni.
La fase fredda si chiama “La Niña” la fase calda “El Niño“, la fase ENSO è determinata dalle anomalie delle temperature superficiali oceaniche (più calda / più fredda) nella regione 3.4, come mostrato dall’immagine sopra.
Ecco nell’immagine sotto l’anomalia della temperatura delle acque superficiali oceaniche del Pacifico tropicale , il grande triangolo blu è la “La Niña” e mostra una grande fase fredda ancora in raffreddamento. Possiamo anche vedere un Pacifico settentrionale più caldo del normale, acque più calde le troviamo anche in Europa nel Mare del Nord e nel Mediterraneo orientale. In raffreddamento l’Atlantico settentrionale mentre sono più calde quelle nel comparto occidentale.

L’immagine sotto si riferisce ai primi di ottobre quando la fase ENSO era meno forte, anche l’oceano Atlantico settentrionale era meno freddo.

L’immagine sotto è una previsioni di ECMWF, possiamo notare come la fase ENSO fredda sia iniziata a fine primavera, raggiungerà il culmine (circa tra -1.5°C e -2°) in pieno inverso e si protrarrà indebolendosi fino alla prossima primavera.

Le previsioni stagionali di temperature oceaniche mostrano il freddo nell’oceano Pacifico tropicale e nell’oceano Atlantico settentrionale, quest’ultimo è un primo segnale di come potrebbe essere caratterizzato l’inverno 2020/2021 in Europa, e di conseguenza in Italia. Andiamo avanti.

Per trovare l’impronta digitale di “La Niña” bisogna osservare la circolazione atmosferica. L’Atmospheric Angular Momentum (AAM) è la misura di come l’intera atmosfera ruota intorno alla terra. Le anomalie positive sono evidentemente legate alla fase ENSO calda “El Niño“, mentre la fase negativa è legata a ENSO freddo “La Niña”. Possiamo notare come la circolazione globale sarà influenzata dalla fase “La Niña” a inizio inverno.

“La Niña” come influenzerà l’inverno
Qualsiasi fase ENSO può esser vista dal cambiamento della corrente a getto il Jet Stream, questo perchè ne è direttamente influenzata. La corrente a getto è un potente flusso d’aria che ruota attorno alla terra a una quota tra i 8-11 Km di altitudine, nel suo percorso influenza i sistemi di pressione che incontra e di conseguenza il tempo sugli oceani e sulla terra ferma.
Nell’immagine qui sotto la corrente a getto al 20 novembre, abbastanza rettilinea sull’America, molto curvata sull’Europa.

Storicamente il fenomeno “La Niña” crea un sistema di blocco nell’oceano Pacifico settentrionale condizionando il tempo tra l’Alaska, il Canada e gli Stati Uniti. La corrente a getto, dovendo aggirare il sistema di blocco nell’oceano Pacifico settentrionale, porta aria più fredda e tempestosa dal Canada verso gli Stati Uniti occidentali e settentrionali, mentre il clima sarò più asciutto e caldo in quello meridionale.


Dopo aver superato il Canada e gli Stati Uniti la corrente a getto si dirige in Atlantico e successivamente in Europa, ed è qui che entriamo in gioco noi. Potrà prendere diverse traiettorie, tutte condizionate dalle oscillazioni artiche e dall’alta pressione delle Azzorre, potrebbe prendere una traiettoria alta e condizionare il clima perturbato in UK e Europa settentrionale, più caldo e asciutto nel Mediterraneo, oppure prendere una traiettoria più bassa permettendo all’aria fredda artica di scendere verso l’Europa, portando neve a bassa quota ovunque la situazione lo permettesse.
L’influenza de “La Niña” è più difficile da prevedere nel comparto euro/atlantico, in quanto la corrente a getto potrebbe essere più “ostacolata” dalle condizioni di pressione pre esistenti, in Canada e Stati Unita invece ne vengono direttamente influenzati. Nell’immagine sotto ecco due esempi del passaggio in Atlantico verso l‘Europa della corrente a getto.

La previsione dei modelli stagionali
Ora che sappiamo cos’è la “La Niña” come potrebbe interagire sulla corrente a getto e condizionare il tempo vediamo cosa propongono i modelli a lungo raggio per la stagiona invernale 2020-2021. Si tratta di previsioni sulle condizioni medie per dicembre-gennaio-febbraio e questo non significa che, all’interno di queste, non si potrebbero avere situazioni completamente diverse, implicano le condizioni meteorologiche per circa il 40-60% del periodo.
Il modello è ECMWF, questo modello è definito il più affidabile nella categoria a lungo raggio, ecco nell’anomalia dei geopotenziali, il potente sistema di alta pressione in oceano Pacifico settentrionale, la bassa pressione sul Canada e la corrente a getto che si invortica tra di essi dirigendosi verso gli Stati Uniti. In Atlantico lo stesso schema ma meno potente, questo lascia presagire incertezza, in special modo se la pressione in Atlantico si spingesse più a nord bloccando la corrente a getto creando un flusso più settentrionale sul nord Europa.

L’anomalia di temperature a circa 1500 mt, forti anomalie positive sugli Stati Uniti con aria più fredda sul Canada occidentale. Nel comparto euro asiatico vediamo come l’anomalia va crescendo da ovest verso est, in particolare molto più calde dagli Urali verso la Siberia, questo lascia presagire una maggior influenza atlantica o nord atlantica.

Lo possiamo vedere anche più nel dettaglio dalla prossima carta che raffigura le anomalia di temperature a due metri, è evidente come la progressione si da ovest verso est con una marcata anomalia verso la Siberia e la massa d’aria più fredda nel nord Atlantico:

E per ultima la carta di previsione stagionale riguardante la neve, in Europa è prevista meno neve del normale a parte l’estremo oriente per masse d’aria più fredde provenienti da nord est, UK e Scandinavia sotto il flusso Atlantico.

Articolo liberamente ispirato da https://www.severe-weather.eu/