La luce cosmica diffusa della Via Lattea sarà analizzata dagli esperti per individuarne la misteriosa origine.
Lanciata lo scorso 2006 alla scoperta di Plutone, la sonda New Horizon sta continuano a viaggiare verso lo spazio profondo, nell’area più esterna del Sistema Solare. Nell’estrema periferia del nostro sistema planetario la sonda ha individuato un bagliore inaspettato, frutto di sorgenti inaspettate di luce. La luminosità ”di fondo”, dove il Sole non può arrivare, è chiamata Cosmic Optical Background ed è l’insieme delle emissioni luminose osservabili nello spazio. Lo studio, che sarà pubblicato dal The Astrophysical Journal, risulta già disponibile su arXiv e rappresenta l’ennesimo successo dovuto alla sonda New Horizons. Dopo averci mostrato Plutone con immagini inedite e il piccolo oggetto della Fascia di Kuiper Arrokoth, il velivolo si trova in una’area esterna nel Sistema Solare, strategica per lo studio di fenomeni che avvengono nello spazio profondo.
Ora, i dati di New Horizons saranno analizzati dagli studiosi allo scopo di comprendere meglio la luce cosmica diffusa (dCOB), ovvero quella componente di luminosità non associata agli oggetti celesti, come le stelle o le galassie, già conosciuti. L’analisi di questo bagliore diffuso sarà, dunque, rilevante per gli esperti: la luminosità potrebbe essere il frutto di processi ancora sconosciuti come il decadimento delle particelle di materia oscura o proveniente da oggetti celesti formatisi nell’universo delle origini ed ora scomparsi. Fino ad oggi l’analisi di questo fenomeno è risultata ostica per la presenza delle interferenze, come il bagliore della luce zodiacale, la debole luce presente lungo la linea dell’eclittica, soprattutto nei pressi del Sole.
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