Cosa succede al clima del Verbano Cusio Ossola, piogge in aumento o diminuzione? Quanto influisce il cambiamento climatico sul regime pluviometrico stagionale? Sono invariate le portate dei bacini?
Precipitazioni
Partendo dall’analisi del clima regionale del periodo 1981-2010 (media trentennale di riferimento) e tendenza degli ultimi 60 anni, vediamo come il clima sta reagendo, a Gravellona Toce, negli ultimi 8 anni ai cambiamenti climatici, analizzando i dati delle precipitazioni dalla stazione meteorologica Meteo Live VCO.
Complessivamente a livello regionale la pioggia media annuale cumulata non riscontra significativi cambiamenti negli ultimi 30 anni rispetto tutta la serie storica, solo una leggera diminuzione, pari al 4%, specialmente in pianura, mentre la variabilità inter-annuale è molto elevata.
Su tutta la serie storica dal 1958 si riscontra una diminuzione delle piogge invernali, pari al 13-14%, sia in pianura che in montagna, un lieve aumento di quelle primaverile in montagna, in pianura quelle estive e autunnali in lieve diminuzione. Nell’intera seria storica la stagione più piovosa era la primavera, mentre nell’ultimo periodo, fino al 2018, sembrerebbe esserci una scostamento verso l’autunno. Ulteriormente enfatizzata dall’autunno 2019 e 2020.
Si osserva, nel periodo 1981-2018, una modifica del regime pluviometrico, con un aumento della precipitazione primaverile a scapito di quella autunnale, che non risulta più la stagione più piovosa. Il mese più piovoso dell’anno da ottobre, nel periodo 1958-1980, diventa maggio nel periodo 1981-2018. Il mese con le precipitazioni più scarse è luglio per l’intera serie storica.
Il periodo 1981-2010 conferma la distribuzione delle piogge annuali con i suoi massimi tra il Lago Maggiore e l’Ossola, in particolare la fascia pedemontana rivolta verso i laghi di Mergozzo, Cusio e Maggiore. Altri massimi si evidenziano nel Canavese e Valli di Lanzo ( Alpi nordoccidentali), tra l’alto Tanaro e il basso Alessandrino tra Piemonte e Liguria. La val di Susa e le altre valli esposte da ovest verso est registrano i minimi montani.
Durante la primavera è l’orografia a determinare la distribuzione piovosa, mentre in autunno diventano più rilevanti gli Appennini grazie alla convezione e la vicinanza con il mare.
La tendenza del numero di giorni piovosi è alla diminuzione secondo un gradiente nordovest-sudest, in particolare nella zona del basso Lago Maggiore, alto Novarese e Vercellese, le pianure orientali e la zona del basso Cuneese al confine con la Liguria. La stagione dove la diminuzione è maggiore è quella estiva. Questa diminuzione durante l’estate è connessa all’aumento dei fenomeni intensi. Qualitativamente si osserva una diminuzione del numero di giorni piovosi con precipitazione fino a 10 mm e un aumento dei giorni con precipitazione superiore ai 50 mm.
Si evidenzia una tendenza all’aumento della lunghezza dei periodi secchi (numero massimo di giorni consecutivi senza pioggia) negli anni, in particolare per le quote più basse, con una grande variabilità inter-annuale (anni molto piovosi in un clima più secco o dove la precipitazione è più concentrata). Gli anni più siccitosi nel nuovo millennio coinvolgono anche le zone montuose, mentre nel secolo scorso si evidenziava la siccità in particolare in pianura.
La tendenza nel tempo della frazione neve/precipitazione totale è pressoché negativa su tutta la regione, con valori superiori sulle zone montuose occidentali e sudoccidentali, dove arriva al 7% ogni 10 anni.
Portate
I bacini piemontesi sono caratterizzati da portate minori in estate-inverno e maggiori in autunno–primavera. In particolare, per i bacini alpini settentrionali e occidentali si evidenzia una magra più spinta in inverno, mentre per quelli appenninici e meridionali in estate. Nelle sezioni del Po a Torino e a Isola S. Antonio, che rappresenta la chiusura dell’intero bacino del Po piemontese, le differenze tra magra invernale ed estiva non sono così marcate, tuttavia i valori più bassi delle portate si raggiungono sempre nei mesi di luglio e agosto, mentre i maggiori in primavera, nel mese di maggio.
Nella sezione del Po a Isola S. Antonio non si evidenzia un trend preciso nelle portate medie annuali, a causa di una grande variabilità interannuale. Nella sezione del Po a Torino sembra esserci un trend, anche se minimo, di crescita delle portate medie annuali.
Anche per il Tanaro (sezione di chiusura a Montecastello AL), l’andamento delle portate medie annue presenta un lieve incremento.
Sintesi
A Gravellona Toce, sul periodo di otto anni dal 2013 a ottobre 2020 si osserva l’autunno come la stagione più piovosa, con un forte incremento delle precipitazioni nel mese di ottobre e novembre. Allo stesso tempo si alternano lunghi periodi siccitosi, settembre 2014 e 2018, novembre 2015 e 2017, ottobre 2017. Novembre è il mese più piovoso sfondando il muro dei 300 mm medi.
Dicembre è diventato il mese mediamente meno piovoso, gennaio febbraio aprile luglio e settembre mostrano una tendenza negativa, piove di meno, marzo è stazionario, maggio una leggera tendenza positiva. Mostrano una tendenza moderata marcata positiva, piove di più, nei mesi di giugno agosto ottobre e novembre.
Le stagioni, la primavera mostra una leggere tendenza positiva, l’estate una marcata tendenza positiva, l’autunno una marcata tendenza positiva e l’inverno una marcata tendenza negativa. Negli ultimi 8 anni si riscontrano 3 anni con precipitazioni sopra la media il 2014 il 2019 e il 2020, due anni sotto la media il 2015 e il 2017, e tre anni in media il 2013 il 2016 e il 2018.