Rinvenuti sul Ghiacciaio dei Forni, nel Parco Nazionale dello Stelvio.
Lo studio effettuato dall’Università degli Studi Milano-Bicocca, i ritrovamenti di vario genere: poliestere, poliammide, polietilene e polipropilene. Sono state rinvenute 75 particelle per ogni chilogrammo di sedimento.
La quantità rilevata è equiparabile ai ritrovamenti di microplastiche nei sedimenti marini e costieri. Un’altra terribile notizia a confermare l’inquinamento da plastiche e microplastiche sia globale. E’ ragionevole pensare che a breve tale inquinamento venga ritrovato anche in zone più remote, come nei deserti e nelle foreste pluviali, sempre che non siano già state trovate.
I ghiacciai sono parte integrale del ciclo della vita, queste microplastiche verranno rilasciate molto lentamente nel ciclo dell’acqua, dai torrenti ai laghi al mare e nell’oceano, fin tanto che i ghiacciai si fonderanno. Nel caso un giorno i ghiacciai tornassero ad aumentare di volume le particelle rimarrebbero incastonate creando un nuovo sedimento, non naturale ma creato dall’uomo.
Studi precedenti sui ghiacciai dell’Università degli Studi Milano-Bicocca, portarono alla luce anche dannoso problema dei pesticidi. Questi, utilizzati prevalentemente in pianura padana, sono in grado, grazie al ciclo dell’acqua e alle perturbazioni, di depositarsi sui ghiacciai. Trovarono
dell’insetticida chlorpyrifos e dell’erbicida terbutilazina, molto utilizzati dal 1996. Questi pesticidi potenzialmente dannosi per la biodiversità tra macroinvertebrati. Sostanzialmente i ghiacciai fungono da serbatoi di inquinanti rilasciati a centinaia di chilometri di distanza.
Il ghiacciaio Sabbioni Nord in alta Val Formazza, dal 2013 al 2018 sta arretrando di 44 metri all’anno. I ghiacciai dell’Ossola MLVCO.
Luca Sergio pillole sul clima del V.C.O.