Considerato un padre della glaciologia moderna, Claudio Smiraglia conclude a Milano la sua attività accademica.
La relazione di Smiraglia tratteggia l’evoluzione recente delle scienze della criosfera, vale a dire l’insieme del ghiaccio terrestre (e non solo terrestre!): quindi ghiacciai, permafrost, ghiaccio marino e lacustre, neve. “Dalla fine del XVIII secolo la scienza ha cominciato a studiare questi elementi del paesaggio terrestre”, sottolinea il professore (claudio.smiraglia@unimi.it), “soprattutto i ghiacciai alpini, poi quelli polari. Tre sono le tappe fondamentali di questa evoluzione: la scoperta delle ere glaciali (e quindi le variazioni climatiche) da parte dello svizzero Louis Agassiz all’inizio 800; lo studio del comportamento fisico del ghiaccio a metà novecento; la rivoluzione tecnologica basata anche sull’uso delle immagini da satellite all’inizio del XX secolo”. “Oggi la tappa che si sta vivendo”, conclude Smiraglia, “è quella della criosfera come parte fondamentale del sistema terrestre. Soprattutto i ghiacciai infatti, reagiscono alle variazioni climatiche in tempi rapidi e su larga scala, quindi possono essere considerati gli indicatori privilegiati e sensibili dei cambiamenti climatici in atto”.
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