La neve dei giorni scorsi sulle Alpi resiste a quote più basse sopra i ghiacciai meglio esposti.
La linea di equilibrio, ossia quella linea gialla immaginaria, lungo la quale il bilancio di massa è nullo (gli accumuli e le perdite si equivalgono) fa da confine tra la zona di accumulo e la zona di ablazione di un ghiacciaio.
Nei giorni scorsi la parete est del Monte Rosa è stata interessata da nevicate, le prime dell’autunno 2019 con 40 cm al passo del Monte Moro a 2800 m, poi l’avvezione calda con temperature anomale per il periodo, +17.3°C ai 2000 m del Belvedere, i ghiacciai in parete rispondo in modo differente allo scioglimento della neve.
Partendo da sinistra il ghiacciaio delle Locce con esposizione nord la neve rimasta nel bacino di accumulo è a una quota inferiore rispetto agli altri altri ghiacciai. Alla sua sinistra, man mano che l’anfiteatro della parete si espone maggiormente, ecco che la quota neve si alza passando dal ghiacciaio Belvedere, ghiacciaio Nordend e per ultimo, quello con la linea di equilibrio ad una quota più elevata, il ghiacciaio Fillàr.
L’esposizione ha un ruolo fondamentale per i ghiacciai, basti pensare che in questo periodo dell’anno il sole al Fillàr arriva alla ore 7 del mattino, mentre al ghiacciaio delle Locce arriva alla ore 11.