La lingua di ablazione, un enorme blocco di ghiaccio ricoperto di detriti, mostra i primi crepacci da frammentazione. Pericoloso attraversarlo.
In prossimità della breccia di Castelfranco la lingua di ablazione mostra dei crepacci trasversali, questi crepacci solitamente si hanno su un ghiacciaio o sulla fronte o in prossimità di un dosso roccioso, il ghiacciaio prendendo velocità sulla parte in discesa del dosso si frammenta a monte.
In questo caso non siamo ne in prossimità della fronte ne su un dosso roccioso, è quindi ipotizzabile che nella parte a valle dei crepacci l’acqua di fusione più l’acqua che entra dalla breccia di Castelfranco abbiano eroso il ghiacciaio facendolo abbassare creando cosi un “dosso” naturale, da qui i crepacci a monte. E’ anche possibile che la zona sia pericolosa per improvvisi cedimenti come passaggio per i sentieri al bivacco Belloni e alla Capanna Sella Eugenio.
Come si vede da questa immagine dell’agosto 2016 i crepacci erano assenti o appena accennati, nel 2017 c’è stato una importante accelerazione.
Anche dalla nostra webcam il confronto al giorno 11 settembre 2016 con 11 settembre 2017 mostra gli evidenti crepacci formati nell’ultimo anno. E’ quindi possibile che la lingua di ablazione nei prossimi anni non solo fonda su se stessa come un peso morto ma si possa anche dividere in tre o 4 distinti enormi blocchi di ghiaccio.