Le tracce di ferro 60 dimostrano il passaggio del nostro pianeta in una scia di un’antica esplosione di supernova.
La scoperta di una rara traccia di ferro nell’Oceano dimostra come il nostro pianeta stia attraversando, da circa 33.000 anni, la nube di detriti prodotta dall’esplosione di una supernova. La scoperta è stata pubblicata sulla rivista dell’Accademia Americana delle Scienze ed è stata realizzata da un team di ricercatori coordinati dal fisico nucleare Anton Wallner, dell’Australian National University. Gli studiosi hanno individuato, nei campioni sul fondale oceanico, tracce risalenti a 33.000 anni di ferro 60, un prodotto di esplosioni di grandi stelle massicce giunte nella fase finale del ciclo vitale. Il ferro 60 è una sostanza radioattiva ed impiega 15 milioni di anni per decadere completamente, ciò significa che ogni atomo di ferro 60 scoperti sul nostro pianeta devono essersi prodotti molto prima della Terra, che ha 4,6 miliardi di anni, giungendo da una supernova, prima di precipitare sul fondo dell’oceano.
Già nel recente passato il satellite Advanced Composition Explorer della Nasa aveva individuato, nelle 7 anni di misurazioni, quantità di ferro 60 nello spazio che circonda la Terra mentre altre tracce sono state scoperte nella neve antartica. Ora gli esperti ne ha individuato quantità ancora più rilevanti in cinque campioni di sedimenti da acque profonde in due località diverse. I campioni di sedimenti risalgono entrambi a 33.000 anni fa. Secondo gli studiosi il nostro pianeta sta orbitando in una regione conosciuta con il nome di Local Interstellar Cloud, composta da gas, polvere e plasma. La nube, secondo Wallner “si è formata grazie ai resti di precedenti esplosioni di supernova” pertanto è probabile che il nostro pianeta sia oggetto di una debole pioggia di ferro 60.
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