Il muflone fa parte della famiglia dei bovidi, appartenente al superordine degli ungulati. la sua sottofamiglia è quella dei caprini, appartiene quindi al genere degli ovis. In particolare la specie viene definita “ovis aries musimon”
Dimensioni e comportamento
Questo mammifero, il muflone, artiodattilo e ruminante, mediamente può arrivare a una lunghezza di 130 cm e di 75 cm al garrese, il suo peso varia dai 25 Kg della femmina ai 40 Kg del maschio adulto.
Il pelo di questo animale si presenta ispido dal colore rossiccio in estate, in inverno si colora di marrone scuro con a volte, negli esemplari maschi, una sella bianca. Il mantello si presenta sempre molto fitto in tutte le stagioni.
Nei maschi è presente una criniera di colore nero lunga circa 10 cm, aumenta di dimensioni e lunghezza con l’avanzare del tempo. Oltre alle dimensioni, che sono importanti, la differenza tra il maschio e la femmina è data dalla presenza nei maschi di due corna ossee molto grandi, esse sono molto resistenti e non vengono mai perso per tutto l’arco della vita dall’esemplare.
Le corna sono un elemento distintivo di questa specie, in alcuni esemplari hanno una forma ben precisa e tendono a avere un andamento ricurvo a formare un arco tendente a una spirale.
La funzione principale delle corna è attirare le femmine nella stagione dell’accoppiamento dimostrando la forza e la potenza dell’esemplare con spettacolari combattimenti. Difficilmente questi portano a gravi ferite per gli sfidanti, il suono dei colpi ricevuti emesso dalle corna è molto forte e udibile a distanza.
Il muflone è molto attivo in special modo le prime ore del giorno e al tramonto, in estate nelle ore più calde preferisce riposare, fa la muta due volte all’anno, in primavera e in autunno quando il pelo si stacca dal corpo molto velocemente.
Alimentazione del muflone
Appartenente alla famiglia dei bovidi e alla sottospecie dei ruminanti il suo fabbisogno principale sono le piante erbacce graminacee o leguminose, ma non disdegna foglie, funghi, bacche, frutti e in alta montagna di licheni. All’incirca consumano circa 4,5 kg di cibo vegetale ogni giorno.
La vita sociale notturna del branco sembra esclusiva delle femmine e dei piccoli, infatti in questi video realizzati non abbiamo mai visto un maschio, se non da solo.
Origini e storia
Originario delle zone montuose del medio Oriente è stato introdotto in Europa Meridionale circa 6000 anni fa, ad iniziare dall’isola di Cipro, dalla Corsica e dalla Sardegna. Verso la metà del secolo scorso è stato introdotto in alcune riserve naturali delle Alpi Marittime e sull’Appennino, purtroppo al solo scopo venatorio.
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Negli ultimi anni questo mammifero è stato introdotto anche anche nel Cusio formando velocemente branchi di anche 10-12 esemplari. Stanno popolando zona boschive in prossimità di strade statali e si propongono i primi problemi: https://www.ossolanews.it/2021/03/16/leggi-notizia/argomenti/cronaca-27/articolo/auto-di-una-guardia-giurata-investe-bvranco-di-mufloni-a-gravellona.html
Questo volume è una finestra sull’affascinante mondo delle cinque specie di ungulati maggiormente diffuse in Appennino. L’obiettivo è fornire al lettore le conoscenze di base sulla loro biologia e sul loro riconoscimento in natura. La parte generale ripercorre gli adattamenti morfo-funzionali che hanno portato gli ungulati alla conquista del mondo. Vengono poi presentate, per ogni specie, le caratteristiche morfologiche che le contraddistinguono, la loro organizzazione sociale, il comportamento riproduttivo e spaziale nelle diverse stagioni usando sempre un linguaggio accessibile a tutti, ma scientificamente corretto. Corredano il libro numerose illustrazioni, scelte con attenzione, e pratiche tabelle di confronto che guidano il lettore nel riconoscimento del sesso e dell’età, così come delle loro tracce in natura, mentre un’ampia sezione fotografica è dedicata allo sviluppo e consumo delle tavole dentarie.