Un antico ghiacciaio pensile della parete orientale del Monte Rosa si trasforma sotto gli effetti dei cambiamenti climatici?
Un seracco, una sorta di ghiacciaio pensile. Questo tipo di ghiacciaio è molto antico perchè è letteralmente incollato ad una parete verticale e la neve che serve per formarlo fa fatica a rimanere quindi ci vuole più tempo alla sua formazione. La posizione ad alta quota e l’esposizione nord-orientale ne favorisce il mantenimento nel corso dei secoli. Un ghiacciaio che rimane incollato alla roccia, come quando si lecca un ghiacciolo e la nostra lingua ne rimane attaccata, fa anche male liberarla, pensate quindi che forza ci vuole per trattenere sul pendio quella massa di ghiaccio e neve.
Questo tipo di ghiacciaio sovente presentano una crepaccia terminale. Nella immagine qui sopra non è visibile come non lo è quella del bacino collettore sotto la zona della frana di roccia del 2007 perchè riempite dalle abbondanti nevicate di dicembre 2013, iniziate già da metà ottobre.
Qui sotto invece una immagine del 22 febbraio 2014:
Questo ghiacciaio immutato nelle storia.
Ma come era tanti anni fa il ghiacciaio pensile e la parete est? Nelle immagini qui sotto riprese dal volume “Il ghiacciaio Del Belvedere e l’emergenza del lago Effimero” a cura di Giovanni Mortara e Andrea Tamburini, possiamo notare come essa sia mutata nel tempo da molti anni a questa parte, mentre i seracchi di cresta e il ghiacciaio principale subiscono notevoli cambiamenti dovuti ai continui crolli, il ghiacciaio pensile rimane pressapoco invariato. A dire la verità un cambiamento deve averlo fatto quando si è distaccato dal bacino collettore sottostante. Nelle immagini qui sotto del 1920 ne abbiamo modificata una per cercare di capire come potesse essere la parete prima del 1920. Questo ci fa immaginare quanto dovesse essere grande una volta il bacino collettore, le seraccate più in basso e la lingua di ablazione a valle del ghiacciaio del Belvedere. In’oltre fa presupporre che l’alimentazione principale fossa ai piedi della Punta Zumsten e Punta Dofour: